Ci sono posti dove la storia la puoi toccare con mano, non quella dei monumenti, delle tracce del passato o della cultura ma quella sui volti delle persone, della loro sofferenza e delle loro storie fisse in un passato congelato che fa parte del presente. Uno di questi posti è Nicosia, capitale di Cipro, di entrambe le Cipro. Già perché di Cipro ne esistono due, forse quattro, oggettivamente cinque o sei. Per noi naturalmente ne esiste solo una, quella che abitano le persone di questa isola meravigliosa. Andiamo brevemente con ordine: La prima Cipro è quella ufficiale, il membro dell'Unione Europea, che usa l'Euro ed il cui governo è riconosciuto dalla comunità internazionale. Poi c'è la Cipro della Repubblica Turca di Cipro del Nord, riconosciuta solo dalla Turchia e che condivide con la prima la nostra Nicosia. Aggiungiamo la Cipro dei coloni turchi, che il governo di Ankara ha incentivato al trasferimento nella parte nord dell'isola e che rappresentano ormai quasi la maggioranza della popolazione di lingua e cultura turca. Sono persone che non sono native del posto ma non possiamo negare che sia loro diritto chiamare adesso Cipro casa. Di contraltare abbiamo la Cipro dei greci della penisola ed il loro rapporto con gli isolani che inserisce nella lunga storia dell'indipendenza greca e della determinazione dei suoi confini. Infine abbiamo la Cipro britannica, quella che ancora controlla sotto la propria sovranità il 4% del territorio e determina sostanzialmente le sorti della buffer zone, l'area cuscinetto dell'ONU che separa da quasi cinquant'anni la Repubblica di Cipro dalla Repubblica Turca di Cipro del Nord. Per noi quest'isola e la sua capitale hanno davvero rappresentato una scoperta inaspettata, non credevamo che Nicosia potesse essere così affascinante sotto tutti i punti di vista, una Berlino mediterranea che in più racchiude due mondi e non solo due sistemi.
Bastione Roccas
Nicosia sud, un tratto della cinta veneziana
La città è racchiusa all'interno delle imponenti mura veneziane, di forma circolare ed interrotte da undici bastioni, un esempio mirabile di architettura militare che però non resse all'assedio turco del 1570. La loro forma è memorabile e vi rimarrà impressa per sempre, sono gigantesche e la passeggiata che corre lungo la loro cima nella parte controllata dai greco-ciprioti è deliziosa. Purtroppo le mura riflettono la divisione di Nicosia e ne rivelano anche alcuni degli aspetti più drammatici e toccanti. Cinque bastioni sono controllati dal sud, altri cinque bastioni dai turco-ciprioti ed uno dalle Nazioni Unite. Uno di questi bastioni, chiamato Roccas (Kaitazaga) e controllato dal nord, affaccia nella rientrante Porta di Paphos che è una delle antiche tre vie di accesso alla città e che insiste sul tratto di cinta muraria più arretrata e controllata dai greco-ciprioti. Questi 200 metri scarsi, dove la buffer zone dell'ONU scompare, sono stati per 40 anni l'unico punto dell'isola dove le due comunità potevano vedersi fisicamente anche se a distanza. In cima al bastione i residenti al nord, sotto, per strada e all'imbocco della porta di Paphos i residenti del sud. Nemmeno i berlinesi sono stati divisi dal muro tanto tempo! 😥 Certo, direte voi, in fondo le due comunità si odiavano e le famiglie non erano unite perché già dal 1963 gli inglesi avevo diviso con una linea verde (si, il colore della matita) i quartieri turchi da quelli greci, ma ne siete davvero sicuri e convinti? Questo tasto e le vicende intorno alla porta di Paphos sono ancora una ferita aperta e vorrei tanto poter leggere in futuro uno scrittore coraggioso e le sue storie al riguardo, noi ne siamo rimasti davvero colpiti.
Porta di Paphos
Monumento alla Libertà
Sempre lungo le mura di Nicosia sud un monumento chiarisce meglio di altri il senso del conflitto e quello di una parola che dovete conoscere ma non pronunciare, il monumento alla libertà ed "Enosis". Il primo celebra l'indipendenza dagli inglesi e la lotta dell'EOKA, la seconda la riunificazione alla Grecia voluta dalla maggior parte di questi. È stata proprio l'"enosis" alla base dell'intervento militare turco del 1974 che ha definitivamente diviso in due la città. In quei giorni, la dittatura militare greca, con l'appoggio nemmeno tanto velato degli americani, organizzò un colpo di stato che depose il legittimo presidente di Cipro, il vescovo Makarios, perché tacciato di simpatie comuniste. Il nuovo governo cipriota, sostenuto dai colonelli greci, si dichiarò così a favore dell'enosis determinando l'occupazione turca del nord in due diverse ondate, in luglio ed agosto dello stesso anno.
Un vescovo presidente? Si, un vescovo, perché a Cipro la chiesa ortodossa locale ha uno status particolare ed ha a Nicosia il suo centro. Non solo è autocefala e quindi separata dalla chiesa greco-ortodossa della penisola, ma il suo arcivescovo è storicamente anche Etnarca perché rappresentante politico della comunità greca dell'isola durante le dominazioni straniere. Non solo è anche l'unico che può firmare i propri atti con l'inchiostro imperiale e portare uno scettro, perché già nel 488 la chiesa cristiana cipriota convinse l'imperatore bizantino di essere stata fondata direttamente dagli apostoli e di avere di conseguenza una dignità superiore rispetto alle altre. L'imponenza del palazzo patriarcale ne è testimonianza.
Patriarcato della chiesa di Cipro / Etnarcato
Nicosia sud è assolata e vivace, piena di bar, ristoranti e locali all'aperto, belle strade e piazze, in tutto e per tutto una tipica città del sud europeo che guarda a levante. La sua arteria principale è Ledra Street che corre da sud a nord e che si interrompe bruscamente. Percorrendola a piedi vi imbatterete prima in cambiavalute e poi nel check point pedonale che, una volta attraversato vi dischiuderà le vie strette e labirintiche di Nicosia nord. Ledra street, è giusto che lo sappiate, era conosciuta nella seconda metà degli anni cinquanta come "murder mile" a causa delle imboscate nella lotta tra l'EOKA e l'esercito britannico. Pensateci mentre la percorrete adesso per svago o perché diretti al check point. L'attraversamento pedonale è una delle esperienze più forti che possiate fare e qualcosa che vi farà ricordare Nicosia per sempre, verrete prima controllati dai greco-ciprioti, attraverserete una terra di nessuno, fatta di vecchie case ed edifici abbandonati, filo spinato e cartelli delle Nazioni Unite. State attraversando nei fatti la zona cuscinetto controllata dalla forza di interposizione UNFICYP. Noterete in tutta la buffer zone la stanchezza dei caschi blu e la vetustà delle sue strutture, si tratta delle missione di pace più lunga della storia dell'organizzazione ma la persistente tensione la rende ancora necessaria. È divisa in tre settori lungo tutto l'asse longitudinale dell'isola, la parte centrale, quella di Nicosia, è controllata dagli inglesi. Sempre a Nicosia, nell'ex Ledra Palace Hotel ha sede la missione, accanto al secondo check point di attraversamento cittadino, il Ledra Palace, da non confondere con quello che state attraversando naturalmente. I soldati ONU che controllano l'intera buffer zone sono ridotti all'osso, circa un migliaio. Le Nazioni Unite, prendendo la palla al balzo, tentarono un ultimo sforzo di mediazione alla vigilia dell'ingresso di Cipro nell'UE con quello che venne chiamato "Piano Annan" che, sottoposto a referendum fu approvato dai cittadini della Repubblica Turca di Cipro del Nord ma fu bocciato da quelli della Repubblica di Cipro. I nodi sono sostanzialmente tre: I diritti dei nuovi coloni provenienti dall'Anatolia, il rifiuto della Turchia di ritirare il proprio contingente militare a supporto della sicurezza del Nord ed il ritorno ai greco-ciprioti delle proprietà confiscate dai turchi dopo l'occupazione che, non scordiamolo, ha causato un esodo di popolazione in entrambe le direzioni a cui, purtroppo, i rapporti tra greci e turchi non sono nuovi. L'unico risultato apprezzabile di questi ultimi negoziati è proprio quello che state facendo, pensate che fino a quel momento nessun attraversamento era consentito tra le due entità dell'isola e le due parti di Nicosia erano sigillate. In fin dei conti a Berlino erano quasi fortunati no? Anche se la tentazione è tanta, non fermatevi durante l'attraversamento, la sparuta coppia di caschi blu presente è già abbastanza provata, non metteteci anche voi a fargli perdere del tempo. Arrivati al check point dei turco-ciprioti le procedure sono un po' più lunghe ma non dovreste incontrare problemi, ricordate di portare con voi il passaporto, la semplice carta d'identità potrebbe non essere sufficiente ed il neo imperialismo turco della presidenza di Erdogan non sta semplificando le cose in città e sull'intera isola. Sorriso, rispetto e via alla scoperta di Nicosia Nord 😜
Buffer zone
Buffer zone
Buffer zone
Se vi perdete, andate verso le mura
La situazione è completamente diversa rispetto al Sud, le stradine strette ed i vicoli sbucano in bazaar e gli edifici fatiscenti fanno da contorno a quella che improvvisamente è diventata una capitale mediorientale. I tesori più belli e nascosti di Nicosia si trovano proprio in questa parte della città, non dimenticate però di continuare prima l'attraversamento verso nord per sbucare alla seconda porta di accesso della vecchia Nicosia, la porta di Kyrenia. Rientrate poi nel dedalo di viuzze alle vostre spalle, se pensate di esservi persi tenete sempre la cinta muraria ed i bastioni come punto di riferimento per ritrovare la strada. Dirigetevi verso il Buyuk Han, uno splendido caravanserraglio magnificamente restaurato che, oggi come ieri, offre ristoro ai viaggiatori, passateci anche un paio d'ore perché l'atmosfera che restituisce non ha prezzo. La grande corte interna è una piccola oasi nel tempo, i rumori del mercato e dei passanti vi trasporteranno ai tempi degli antichi viaggiatori che attraversavano i territori dell'impero Ottomano, vi consigliamo di salire al primo piano dove potrete godere della vista sormontata dall'altro grande gioiello della città, la moschea di Selimiye che altro non è se non la vecchia chiesa di Agia Sofia. La struttura è unica nel suo genere e non abbiamo mai visto niente di simile in nessun'altra parte del mondo, conosciamo bene vecchie chiese trasformate in moschee e viceversa ma questa perla è una vecchia chiesa gotico francese che l'arrivo dei turchi ha reso ancora più spettacolare. Prima che Venezia ne strappasse il controllo, l'isola e la città erano dominio della dinastia francese dei Lusignano, quelli del regno crociato di Gerusalemme per intenderci e che, caduta la città santa, continuarono da Cipro ad amministrare i restanti domini cristiani sulla costa. La chiesa era già bellissima di per sé ma l'aggiunta degli elementi islamici l'ha resa davvero originale con due altissimi minareti sui cui garriscono oggi la bandiera turca e quella della Repubblica di Cipro Nord, uno spettacolo che domina l'intera città di Nicosia.
Buyuk Han
Nicosia e la sua perdurante divisione sembrano essere stati dimenticati dal mondo, anche dalla stessa Europa, per questo un viaggio in città è davvero importante. Le attuali divisioni sono davvero ben visibili per strada e nei volti degli abitanti, ma nel nostro viaggio a Nicosia non abbiamo conosciuto due culture diverse, abbiamo conosciuto un posto speciale che le racchiude tutte e questa unicità è Cipro.
Moschea di Selimiye
Moschea di Selimiye
Cari viaggiatori, non dimenticate mai che anche nel vostro piccolo potete portare un pezzetto di pace ❤
Comments